Circoscrizioni

Da ex consigliere di Circoscrizione ho potuto vedere le potenzialità di questo organo del decentramento comunale; allo stesso tempo ho anche visto come le amministrazioni Tosi e Sboarina non abbiano mai avuto il coraggio di farle funzionare, ma anzi le abbiano progressivamente svuotate di ogni valore e capacità operativa.

Il senso delle Circoscrizioni è proprio quello di delegare l’amministrazione di tematiche di quartiere favorendo così la vicinanza con il territorio e la partecipazione attiva dei cittadini.

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Aziende Partecipate

La gestione delle società partecipate comunali è uno dei più grandi fallimenti delle amministrazioni Tosi e Sboarina. Nel corso degli ultimi dieci anni abbiamo visto andare in rovina eccellenze veronesi quali l’aeroporto Catullo e la Fondazione Arena, abbiamo visto casi di corruzione in Agec e il vecchio e insopportabile giochino di mettere parenti, amici e compagni di partito nei ruoli chiave di amministrazione.

Dopo più di dieci anni i nodi stanno venendo al pettine e a pagarne il conto, come sempre, sono i lavoratori e i cittadini veronesi.

Fondazione Arena, ad esempio, ente di un valore culturale ed economico inestimabile per la città, continua a non essere valorizzata e a subire continui tagli al personale, dopo anni di una gestione mai trasparente, in mano a persone con nessun merito e nessuna competenza.

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Politiche per l’integrazione

Il tema immigrazione è e sarà sempre più una questione centrale per l’Europa. Spesso se ne parla in modo propagandistico e disinformato, favorendo false informazioni e motivi di contrasti anziché comprendere a fondo le difficoltà, se non i drammi, che spingono queste persone a spostarsi e l’enorme ricchezza che sono per la nostra società.

Per me le due parole chiave sono: integrazione e legalità.

Legalità perché non può esserci spazio per chi delinque. Integrazione perché è l’unica strada per rendere questo fenomeno un’opportunità e non un problema.

Il Comune può fare molto in questo senso, attivando e sostenendo programmi per l’apprendimento della lingua per giovani e adulti (appoggiandosi alle scuole e ad organizzazioni che operano da anni in questo settore), creando occasioni di confronto ed incontro con la città.

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Urbanistica

Verona deve tornare ad avere una visione di città.

Durante le amministrazioni Tosi e Sboarina abbiamo visto delegare la progettazione della città in mano ai privati, in cambio soltanto dei contributi di sostenibilità: costruisci quello che vuoi e dove vuoi basta che mi paghi.

Da qui la nascita di 8 area commerciali solo a Verona sud, nessuna pianificazione del territorio e riqualificazioni che anziché essere delle opportunità sono diventate dei problemi con enormi impatti negativi sulle zone residenziali limitrofe.

La nuova urbanistica dovrà dunque partire da questo, dal rimettere la politica a fare il proprio mestiere, gestendo la pianificazione del territorio nell’interesse dei cittadini senza lasciare carta bianca ai privati.

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Lavoro

Se un comune non ha competenze dirette nel collocamento e nelle politiche attive del lavoro, ha però la possibilità di giocare un ruolo molto importante per creare delle condizioni e un contesto attrattivo e di sviluppo, nonché poter monitorare, facilitare e mettere in relazione i vari soggetti del mondo del lavoro.

Principalmente attraverso le sue partecipate e controllate come la Fiera, il Consorzio Zai, l’Aeroporto, la Fondazione Arena, il Comune ha la possibilità di favorire lo sviluppo dell’intera area cittadina, coinvolgendo i comuni limitrofi e sfruttando la sua posizione strategica al centro dell’asse nord-sud (Trento e Mantova) e est-ovest (Vicenza e Brescia).

Settore logistico e trasporti sono quelli che maggiormente possono beneficiare di tali politiche insieme ovviamente al turismo. In questa direzione, ovvero di attività logistico-produttive-innovative (e non commerciali) va orientato lo sviluppo dell’area della Marangona, di proprietà del Consorzio Zai.

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Sicurezza

Vivere in sicurezza è fondamentale per vivere bene. La reintroduzione del poliziotto o vigile di quartiere è una proposta che va in questa direzione. Questa figura, con la sua presenza costante sul territorio può essere un presidio nei quartieri e nei suoi luoghi più critici nonché un punto di riferimento per i cittadini.

Ovviamente serve anche molto altro, a cominciare dall’installazione di telecamere nonché una maggiore illuminazione nei punti critici, scelte che si sono rivelate un’ottima prevenzione e un ottimo deterrente oltre che una forma di controllo.

Sempre nell’ottica di una maggiore sicurezza e vivibilità va contrastato il formarsi di zone di serie A e zone di serie B: molte zone di quartieri periferici sono state dimenticate in questi anni e lasciate sempre più in uno stato di incuranza se non di degrado. La cura e il recupero di queste zone, delle loro aree verdi, delle loro strade e delle loro abitazioni, è parte indispensabile per una città più sicura e più vivibile.

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Mobilità

La mobilità è una delle maggiori problematiche della città. Dalla mobilità dipende gran parte della qualità della nostra vita per l’inquinamento che genera, per il tempo e i costi che comporta.

In questi anni si sono fatte politiche volte a favorire l’uso del mezzo privato e sono state promesse grandi opere mai realizzate. Tutto ciò deve cambiare.

Serve innanzitutto redigere un vero piano della mobilità sostenibile che ruoti attorno ad un’idea di sviluppo della città.

La mia idea di mobilità sostenibile si basa su tre punti chiave: trasporto pubblico, ciclabili e opere pubbliche.

Il trasporto pubblico per essere attrattivo per una maggior platea di persone deve essere prima di tutto competitivo rispetto all’auto per quanto riguarda i tempi di percorrenza: ciò vuol dire aumentare la frequenza delle corse e soprattutto dotare la città di corsie riservate ai mezzi pubblici. Il mezzo pubblico deve essere economico: vanno introdotte tariffe agevolate, in particolare sugli abbonamenti, per favorire l’uso e la “fedeltà” al mezzo pubblico per studenti e anziani, ma anche per chi lavora e oggi utilizza l’automobile. Altre piccole ma importanti caratteristiche sono la pulizia e la sicurezza di tutti i mezzi.

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Sociale

Le politiche sociali sono una delle tematiche più importanti e più delicate da affrontare, soprattutto in un momento di grande crisi economica e con una popolazione sempre più anziana. Negli ultimi anni è cresciuta enormemente la necessità di dare risposte in quest’ambito, che se non fosse per il lavoro del terzo settore oggi sarebbe in uno stato d’emergenza.

Ed è proprio dal sostegno alle tante realtà del volontariato del tessuto sociale veronese che bisogna partire: aiutandole e sostenendole economicamente ma anche, e soprattutto, nell’organizzazione e nella semplificazione burocratica.

Quando si parla di politiche sociali voglio cominciare dalle situazioni di maggiore difficoltà. Seppur città ricca e dove la crisi ha colpito in misura minore rispetto ad altre zone italiane, Verona ha visto nel corso di questi anni aumentare le persone e le famiglie al di sotto della soglia di povertà. A queste persone e famiglie va dato l’aiuto necessario, a cominciare dal mantenimento della casa tramite la creazione di un apposito fondo di solidarietà. Programmi d’aiuto e ascolto, assistenza per i senzatetto sono altri programmi da implementare.

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Cultura e scuola

“La cultura costa, ma l’incultura costa molto di più” diceva Federico Garcia Lorca. E a Verona sappiamo bene quanto questa frase sia vera. Proprio per questo non possiamo permetterci di perdere o veder svilita la Fondazione Arena, gioiello della nostra città. L’Arena e il festival lirico sono un unicum al mondo ed è nostro dovere riformarla e far in modo che vi sia una gestione all’altezza.

Allo stesso modo anche il patrimonio museale cittadino non sta funzionando e necessita di una profonda revisione che possa finalmente valorizzare al meglio l’immensa ricchezza artistica e culturale della città.

Biblioteche: nell’ultimo periodo le abbiamo viste chiuse ben al di là delle necessarie interruzioni causa Covid. Il Comune deve ampliare l’offerta dei servizi e gli orari di apertura facendo in modo che diventino sempre più un punto di riferimento nei quartieri per giovani e meno giovani e possano svolgere al meglio il loro ruolo di trasmissione e diffusione della cultura.

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Ambiente

Una delle prime proposte che ho presentato una volta eletto in consiglio di Circoscrizione nel 2012 è stata la creazione di un grande parco urbano allo Scalo Merci.

Si tratta di un’area di circa 500.000 mq di proprietà delle Ferrovie dello Stato che nel giro di qualche anno verrà dismessa perdendo la sua attuale funzione. Ad oggi quello che l’amministrazione Sboarina propone di fare è urbanizzare l’area con un largo viale commerciale, parcheggi e un grande prato attorno. Tutto ciò vuol dire sprecare l’ultima occasione per avere un grande polmone verde capace di cambiare volto alla città e ai quartieri di Verona Sud in particolare. Qui in allegato puoi leggere il comunicato stampa che da Segretario del Partito Democratico della Quarta Circoscrizione ho contribuito a stilare riguardo il futuro dello Scalo Merci.

Oltre allo Scalo Ferroviario molte altre aree all’interno dei quartieri e del centro storico aspettano di essere convertite o sistemate in parchi urbani. Tutte queste aree verdi, esistenti o da realizzare, devono essere collegate e facilmente accessibili creando quel “Sistema dei parchi” che a Verona manca e che potrebbe migliorare di molto la qualità di tutti i cittadini.

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