Tre anni in consiglio comunale

L’amministrazione Tommasi ha raggiunto i 3 anni di mandato e come sempre questi anniversari sono l’occasione per fare un piccolo bilancio di ciò che si è fatto e di ciò che serve ancora fare. Qui sotto ho cercato di sintetizzare le cose che ritengo più significative, in particolar modo tra quelle inerenti alle commissioni di cui faccio parte.

COSE FATTE E IN FASE DI REALIZZAZIONE:

  • FILOBUS: quest’opera rappresenta senza dubbio l’impegno più grande della nostra amministrazione. Dopo decenni di attese, ripensamenti e perdite di tempo, non appena siamo entrati in carica abbiamo deciso di chiudere una volta per tutte questa partita. Consapevoli che la filovia non risolverà tutti i problemi della città e che altre soluzioni sarebbero state sicuramente più efficaci, ormai non si poteva più tornare indietro e serviva quindi il coraggio di fare l’ultimo passo: quello dei lavori. Lavori che stanno procedendo bene e che, dopo questi anni di disagi, ci lasceranno un’opera pubblica che migliorerà in maniera importante il sistema di mobilità cittadino. Vedi articolo sul sottopasso di via Città di Nimes: https://www.francescocasella.com/2025/06/un-anno-del-sottopasso-di-via-citta-di-nimes/ 
  • OPERE COMPENSATIVE AV/AC: come spendere i 14,8 milioni di euro di opere compensative per il nodo di Verona? Nel primo anno di mandato abbiamo cancellato la scelta dell’amministrazione Sboarina di fare un dannoso e costoso sottopasso stradale allo scalo merci e abbiamo finanziato opere pubbliche richieste dai quartieri per 8 milioni di euro e nuove ciclabili per più di 6 milioni di euro.
  • ANAGRAFI: quando siamo entrati in carica ce n’era solo una, quella di via Adigetto. Ora sono cinque (riaperte a Borgo Roma, Borgo Milano, San Michele e Golosine).
  • CORTILE DI GIULIETTA: dopo vent’anni di proposte e fallimenti, si è trovato l’accordo per spostare l’ingresso da via Cappello al Teatro Nuovo, in piazzetta Navona. E’ la fine delle resse che si creavano regolarmente lungo via Cappello e l’inizio di una vera riqualificazione di tutta l’offerta turistica legata a Shakespeare.
  • SCAVI SCALIGERI: Chiusi nel 2015, riaprono rinnovati grazie al finanziamento comunale di 2 milioni di euro. Nuovo ingresso dal Cortile Mercato Vecchio e prima mostra in occasione delle Olimpiadi 2026.
  • NUOVO SISTEMA DI RACCOLTA RIFIUTI: attivo in Settima e Sesta Circoscrizione, dall’autunno partirà anche in Quarta e Quinta. L’obiettivo è aumentare il livello di raccolta differenziata, visto che Verona è vergognosamente ultima in Veneto con il 53%. Un livello così basso di differenziata vuol dire maggiori costi, che poi ricadono sugli utenti, e un danno ambientale per le future generazioni. Questo sistema, dove attivato, raggiunge l’obiettivo e perciò verrà esteso gradualmente ovunque. Sarà anche l’occasione per migliorare sulla pulizia e il controllo delle postazioni dei rifiuti.
  • ISPETTORI AMBIENTALI AMIA: l’ispettore ambientale di Amia è una figura che non esisteva prima e che avrà il compito di controllare il corretto smaltimento dei rifiuti ed eventualmente sanzionare i trasgressori. Saranno operativi a fine 2025.
  • GESTIONE DELLA MOBILITÀ DURANTE LE FIERE: ogni grande evento fieristico rappresentava un caos per i quartieri di Golosine, Santa Lucia e Borgo Roma. Ora, grazie all’utilizzo del parcheggio scambiatore della Genovesa e l’organizzazione di un sistema di navette e controllo delle vie di quartiere, si è passati ad una situazione più ordinata e meno impattante. Non la soluzione di tutti i problemi, ma un passo avanti enorme rispetto a prima.
  • CONTRATTO FEDERCULTURE: per tutti i lavoratori dei musei civici è stato applicato il contratto nazionale di lavoro di Federculture. Vuol dire che tutti questi lavoratori (ai tempi dell’università anch’io sono stato uno di questi) avranno uno stipendio più alto e tutele e diritti che prima non avevano.
  • OPERE PUBBLICHE NEI QUARTIERI: dopo anni di immobilismo molti quartieri stanno vedendo l’inizio di opere pubbliche richieste da molto tempo: area Conagro a Santa Lucia, riqualificazione di piazza Pozza a San Zeno, area verde davanti alla chiesa di Sacra Famiglia, recupero di Palazzo Bocca Trezza, piazza del Porto a Parona e molte altre.
  • PROLUNGAMENTO DEL FILOBUS: non solo la realizzazione del Filobus. La nostra amministrazione ha finanziato un progetto per allungare il Filobus con una nuova linea fino a Golosine-Santa Lucia-Quadrante Europa-Madonna di Dossobuono. Il progetto è stato presentato al Ministero delle Infrastrutture per ottenere il finanziamento.
  • FINANZIAMENTO RIATTI CASE AGEC: il tema “casa” è diventato una vera e propria emergenza negli ultimi anni, complici il caro affitti e l’esplosione incontrollata delle locazioni turistiche. Per questo il ruolo di AGEC e delle case popolari è diventato ancor più fondamentale rispetto al passato. Con l’avanzo di amministrazione 2024 il Comune ha versato 1,5 milioni di euro ad AGEC per i riatti (=sistemazione) degli appartamenti, in modo da poter rispondere ad un maggior numero di richieste. Lo stesso impegno è anche per il 2025.
  • ESENZIONE IRPEF: abbiamo aumentato la soglia minima di esenzione dal pagamento dell’addizionale Irpef da diecimila euro a dodicimila euro. Ciò significa che più di 7000 veronesi non dovranno più pagare questa imposta comunale.
  • ABROGAZIONE MOZIONI OMOFOBE: approvate nel 1995, nessuno aveva mai voluto revocarle. Le abbiamo revocate a novembre 2022, portando Verona nel XXI secolo in materia di diritti.

COSE FINANZIATE E PROGRAMMATE:

  • STRADA DI GRONDA: l’altra grande opera pubblica dell’amministrazione Tommasi. Una strada fondamentale per deviare il traffico pesante e di attraversamento dai quartieri a sud-ovest della città. Dopo averla finanziata con i 53 milioni di euro della A4, sta procedendo spedita la progettazione del tracciato. A marzo 2025 è stato approvato il DOCFAP (cioè il documento che definisce il tracciato e le intersezioni con la viabilità esistente) e per la prima parte del 2026 dovrebbe essere pronto il progetto di fattibilità tecnico-economica. Si punta ad iniziare i lavori nella prima metà del 2027.
  • 25 KM  DI PISTE CICLABILI: un investimento che Verona non aveva mai visto prima. Sono sette percorsi ciclabili continui e protetti che abbiamo progettato e finanziato. Tra queste il collegamento Golosine-Borgo Roma; Borgo Roma-città; Grezzana-Santa Croce; San Michele-Castelvecchio; Parona-Ponte Garibaldi.
  • SVILUPPO DELLA MARANGONA: area in una posizione strategica da decenni destinata allo sviluppo. Con l’accordo di programma siglato nel 2024 si è fatto un importante passo avanti. Di questa decisione, di cui si è discusso tanto, forse troppo, rimando all’articolo specifico che avevo fatto:  https://www.francescocasella.com/2024/06/marangona-cosa-sta-succedendo/ 
  • ROTONDE DI VIA MANTOVANA: dopo decenni adesso sono finalmente finanziate grazie alle opere compensative della TAV. E’ in corso la progettazione, si punta a realizzare quella nord (via Albere-ingresso tangenziale) entro il mandato.
  • VIALE DEL CIMITERO A SANTA LUCIA: il rifacimento del viale del cimitero a Santa Lucia è un intervento atteso da tanti anni. L’abbiamo finanziato con il bilancio 2024 per 149.000€. 

DA MIGLIORARE:

  • BUCHE: nonostante siano aumentati i fondi per le manutenzioni stradali e i ripristini legati ai lavori sui sottoservizi, molte zone della città presentano ancora situazioni critiche. 
  • RACCOLTA RIFIUTI: punto molto critico, soprattutto negli ultimi mesi. Tutti vediamo il gran numero di abbandoni ingombranti, e non solo, fuori dai cassonetti. Se da un lato ciò è dovuto all’inciviltà di tante persone, dall’altro Amia deve migliorare la sua organizzazione per garantire un servizio all’altezza.
  • CURA DEL VERDE: altro tema spesso segnalato dai cittadini. Non si tratta solo di sistemare parchi e parchi giochi, ma anche lo sfalcio puntuale dell’erba, la potatura e la manutenzione degli alberi, ecc.

Sta andando tutto come sognavamo? No. Limiti ed errori ci sono stati, ci sono e probabilmente ci saranno ancora. Siamo una maggioranza molto larga ed inesperta (per forza dopo 15 anni di destra!). Ma penso che dopo tre anni possiamo dire che la città è ripartita ed è ripartita nella direzione giusta. L’elenco, parziale, che ho fatto sopra ne è una chiara dimostrazione. Non dimentichiamoci poi che fino a tre anni fa in Consiglio Comunale c’erano quelli che facevano il saluto romano in aula; oggi si organizzano mostre sulla Resistenza. Fino a tre anni fa facevamo le manifestazioni per la parità di genere negli enti partecipati (ad esempio il CDA della Fiera era composto da soli uomini); oggi la parità di genere è garantita ovunque (nel CDA della Fiera adesso sono più le donne degli uomini). Quindi avanti cercando di migliorare in ciò che non va, nell’ascolto, nella comunicazione. E con l’impegno di allungare la lista delle cose fatte per l’anno prossimo!

Collegamento ferroviario Stazione-Aeroporto-Villafranca-Mantova: anche la Provincia si esprime in questa direzione.

Oggi il Consiglio Provinciale di Verona ha approvato all’unanimità la mia delibera per sollecitare la realizzazione del collegamento ferroviario tra la stazione Porta Nuova e l’Aeroporto Catullo; e dall’Aeroporto sia verso Villafranca e Mantova sia verso il Lago di Garda dividendo questo maxi-progetto in lotti distinti e dando priorità e maggiore sostenibilità al tratto verso il mantovano.

Questo perché oltre ad essere una soluzione realizzabile in tempi più rapidi e con costi più contenuti, è ciò che il territorio veronese chiede ininterrottamente da ormai trent’anni.

La regione Veneto ascolti quindi il proprio territorio che all’unanimità e in maniera bipartisan chiede ovunque la stessa cosa; e unitamente a RFI si attivi e finanzi tutti i passaggi per arrivare al più presto a questo risultato.

La delibera approvata dal Consiglio Provinciale ricalca quelle già approvate dal Comune di Verona a dicembre 2024 e dal Comune Villafranca a febbraio di quest’anno. Nel mentre anche i Comuni mantovani interessati si stanno muovendo nella stessa direzione e in queste settimane verrà presentato un ordine del giorno in Regione Lombardia e in regione Veneto per favorire questo processo.

Il collegamento ferroviario tra la stazione Porta Nuova e l’Aeroporto ha chiaramente un valore in sé, ma se visto in maniera più ampia può rappresentare il primo importante tassello di un sistema ferroviario metropolitano capace di collegare le diverse aree della provincia veronese con il capoluogo in modo rapido e capillare, riattivando le vecchie stazioni in disuso e sfruttando i binari che con l’alta velocità avremo a disposizione.

Vuol dire, in altre parole, progettare un nuovo sistema di mobilità pubblico, moderno ed efficace. Per farlo serve condivisione a tutti i livelli decisionali e iniziare da subito a lavorare in questa direzione.

Un anno del sottopasso di via Città di Nimes

È passato un anno dall’apertura del sottopasso unificato di via Città di Nimes. Un cantiere durato 14 mesi previsto per la realizzazione della filovia. La più grande opera pubblica realizzata a Verona da Italia90.

E i numeri parlano chiaro: dopo un anno che il nuovo sottopasso unificato è in funzione i tempi di attesa si sono ridotti del 40%, nonostante il numero di auto che transitano sia aumentato del 20%. Gli incidenti si sono dimezzati (15 tra giugno 2018 e giugno 2019, contro i 7 dell’ultimo anno), è migliorata la fluidità di scorrimento del trasporto pubblico su via Città di Nimes e soprattutto si è potuto liberare da molto traffico la circonvallazione Oriani, dove ora c’è una pista ciclabile protetta.

Ricordiamo tutti la preoccupazione per questo cantiere, i disagi che ha creato alla viabilità e le polemiche per i due mesi di ritardo rispetto alle previsioni. Ora tutto ciò è dimenticato e la città ha un’opera pubblica che migliora la vita di tutti.

In questo momento molti altri cantieri, lunghi e impattanti, sono in corso in città: dal cavalcavia di viale Piave, al maxi-cantiere di Veronetta. Come per il sottopasso, alla fine dei lavori avremo una città migliore, più sicura e moderna.

Riapre l’anagrafe di via Tevere

Era una promessa fatta in campagna elettorale che ora abbiamo mantenuto.

La riapertura dei servizi anagrafici nei quartieri rappresenta l’idea di una città vicina al cittadino, dove i servizi non sono tutti unificati in centro, ma sono dislocati anche nelle periferie.

Dopo la riapertura delle anagrafi di San Michele, Borgo Roma e Borgo Milano, adesso si aggiunge anche quella, molto richiesta, del quartiere Golosine, che funge da riferimento per tutta la Quarta Circoscrizione.

La riapertura è prevista da luglio con tre giorni a settimana e offrirà tutte le tipologie di servizi anagrafici.

Una promessa mantenuta.

Un patto per il trasporto pubblico locale

In questi mesi ci giochiamo il servizio di trasporto pubblico per gli anni futuri.

La pianificazione e la gestione del trasporto pubblico locale (TPL) è di competenza della Provincia, che con il Comune di Verona e il Comune di Legnago (i due comuni che hanno un servizio urbano) forma l’ente di governo del bacino veronese. Il servizio viene poi affidato ad una azienda, oggi ATV, che lo attua secondo le direttive dell’ente di governo. I fondi per finanziare il trasporto pubblico sono stanziati dalla Stato alle Regioni, le quali girano le somme alle aziende affidatarie. Il servizio ferroviario regionale, invece, è gestito direttamente dalla Regione.

Perché adesso ci giochiamo il futuro servizio di trasporto pubblico? Perché la concessione data dalla Provincia ad ATV scade il 31 dicembre 2026 e quindi adesso bisogna fare la gara pubblica per affidare il servizio di TPL per i prossimi anni.

E dov’è il problema? I problemi sono più di uno:

  • La pianificazione su cui la Provincia sta preparando la gara è vecchia. Si basa su un piano di bacino del 2017 e manca totalmente di una visione di rafforzamento del servizio, oltre che di un’integrazione tra bus e treni.
  • La Regione Veneto è l’unica che non stanzia fondi propri per il trasporto pubblico. Si limita cioè a girare alle Province i fondi statali senza aggiungere un euro di tasca propria. Per fare un semplice confronto la Regione Lombardia stanzia ogni anno decine di milioni di euro ad integrazione dei fondi statali.
  • Nella nuova gara sarà introdotto il servizio del Filobus, che andrà ad aggiungersi al servizio urbano di Verona, al servizio urbano di Legnago e al servizio extraurbano. Peccato però che ad oggi la Regione non preveda di finanziare maggiore kilometri al bacino di Verona. Tradotto: i kilometri che farà il filobus dovranno essere tolti agli altri servizi, in particolare all’urbano di Verona.
  • A tutto ciò si aggiunge che l’agenzia di regolamentazione dei trasporti, sulla base della scarsa documentazione fornita dalla Provincia, ha indicato di indire una gara su due lotti, cioè affidare il servizio urbano di Verona ad una azienda e quello extraurbano ad un’altra. Oltre al rischio di tornare indietro di vent’anni, alle vecchie AMT e APT, è chiaro che avere due aziende diverse a gestire gli ambiti vorrebbe dire maggiori difficoltà nell’offrire un servizio integrato e di qualità.

Ecco perché di fronte a tutte queste criticità abbiamo lanciato un “Patto per il trasporto pubblico locale” tra istituzioni e partiti, basato su queste proposte:

  1. L’impegno della Regione Veneto a finanziare con almeno 4 milioni di euro l’anno il servizio di trasporto pubblico.
  2. L’impegno della Provincia a stanziare propri fondi per implementare il servizio, seguendo l’esempio del Comune di Verona che ha deciso di mettere 500.000€ l’anno sul TPL.
  3. Aggiornare la pianificazione del servizio prima di fare la gara, in modo che il futuro trasporto pubblico sia migliore in quantità e qualità rispetto all’attuale.
  4. Predisporre la gara pubblica su un unico lotto, in modo da non spezzare il servizio tra più aziende affidatarie.

Per ora a parole c’è una disponibilità e un accordo bipartisan su queste proposte. Adesso bisogna passare dalle parole ai fatti.

Cortile di Giulietta: un risultato atteso 20 anni

Il Sindaco Tommasi l’ha definito un accordo storico. E lo è.

Il cortile di Giulietta, con la celebre statua, è uno dei siti turistici più amati e frequentati. Solo nel 2024 sono entrate 1.400.000 persone. Il cortile si trova tra la casa di Giulietta (di proprietà comunale), il Teatro Nuovo e diversi edifici e negozi di proprietari privati.

Questa molteplicità di soggetti coinvolti, pubblici e privati, ha reso sempre difficile trovare un accordo sulle modalità di accesso al cortile che, visti i numeri dei visitatori, hanno sempre creato un’enorme ressa su via Cappello con problemi di sicurezza, di gestione degli ingressi e per l’attività dei commercianti della via.

Grazie al lavoro quotidiano e silenzioso dell’amministrazione comunale e alla disponibilità di tutte le realtà coinvolte, si è finalmente arrivati ad un primo, grande risultato: la firma dell’accordo tra il Comune di Verona e la Soprintendenza per spostare definitivamente l’ingresso del cortile di Giulietta da via Cappello a Piazzetta Navona, tramite il Teatro Nuovo. Questa soluzione, già sperimentata durante le festività del 2023 e del 2024, si è subito dimostrata efficace, andando a liberare via Cappello e consentendo un ingresso ordinato e sicuro. Un ingresso accompagnato da personale di sicurezza e attori che guideranno i turisti attraverso un percorso, dentro e fuori il teatro, legato alla magia di Romeo e Giulietta.

Non solo. L’accordo sottoscritto prevede la ristrutturazione del cortile di Giulietta e un concorso di idee per creare un’offerta turistica e culturale di alto livello su tutti i luoghi shakespeariani di Verona. Dopo vent’anni di tentativi falliti, ricorsi e insuccessi, ora si passa dalle parole ai fatti.

Il Filobus fino a Madonna di Dossobuono

Il Comune di Verona parteciperà al bando del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per potenziare il trasporto rapido di massa. Il progetto presentato prevede un nuovo tracciato della filovia che dalla Stazione Porta Nuova attraversa Golosine e Santa Lucia, raggiunge il Quadrante Europa e conclude la corsa a Madonna di Dossobuono dove verrà realizzato anche un parcheggio scambiatore.

Il costo è di circa 60 milioni di euro per 8 km di percorso che, qualora dovessimo vincere il bando, sarebbero finanziati dallo Stato.

Questo progetto è stato fortemente voluto dalla nostra amministrazione e ha avuto un costo di circa 500.000€ finanziati con i fondi delle opere compensative della TAV.

Dopo aver finalmente dato il via alla realizzazione del Filobus, opera che tra una modifica e l’altra era in attesa da trent’anni, si guarda anche al futuro progettando nuovi percorsi e nuove linee capaci di potenziare l’offerta di trasporto pubblico e quindi dare reali alternative all’uso dell’auto. Strada di Gronda, nuova linea del Filobus, ciclabile Golosine-Borgo Roma: stiamo portando avanti ciò che avevamo detto in campagna elettorale e che come sinistra chiedevamo da tanti anni per la zona sud-ovest della città. Ora al lavoro per vedere tutto realizzato il prima possibile.

In partenza i lavori dell’alta velocità

Nel giro di pochi mesi inizieranno i lavori del nodo Ovest dell’AV/AC che dureranno, in diverse fasi, per più di quattro anni. I lavori consistono nel raddoppiamento dei binari nel tratto compreso tra la Stazione Porta Nuova e l’autostrada A22, permettendo la creazione dei binari dell’alta velocità che fanno parte della direttrice Est-Ovest Torino-Milano-Venezia. Il tutto fa parte del più ampio progetto europeo che vede a Verona l’incrocio dei corridoi Mediterraneo (Lisbona-Kiev) e Scandinavo-Mediterraneo (Oslo-Palermo).

In questi anni l’amministrazione comunale ha lavorato per limitare il più possibile l’impatto sui quartieri e i disagi per i cittadini, soprattutto per quanto riguarda la mobilità. In tal senso sono stati raggiunti due risultati molto importanti: rispetto alle previsioni iniziali, non sarà necessario chiudere via Albere (si prevedeva una chiusura di 6 mesi) e nemmeno la Tangenziale.

È chiaro però che alcuni disagi ci saranno, sia per le chiusure sia per la presenza dei cantieri, su alcune vie di Santa Lucia e San Massimo. Le criticità principali sono:

VIA CASON EST: si prevede la chiusura per circa un anno per poter allungare il sottopasso ferroviario della Tangenziale.

TANGENZIALE: si sta lavorando per non chiudere mai le due corsie, ma al massimo prevedere un restringimento delle carreggiate. Questo tratto molto importante per la viabilità sarà interessato dai lavori per il primo anno, quindi verosimilmente fino all’estate 2026.

VIA CARNIA: sarà chiusa per quasi tutto il periodo dei lavori (4 anni) fino alla creazione del nuovo sottoattraversamento delle linee ferroviarie.

VIA FENILON: nel secondo anno dei lavori sarà necessaria la chiusura della via per consentire la costruzione del nuovo cavalcaferrovia in sostituzione dell’esistente.

VIA ALBERE: i lavori prevedono l’allungamento dei sovrappassi esistenti. Inizialmente era prevista la chiusura del tratto di strada per 6 mesi, ma grazie al lavoro di coordinamento tra Comune ed RFI la via non subirà chiusure, ma solo un breve periodo di circa un mese con senso unico alternato.

Alcune di queste situazioni sono ancora in fase di perfezionamento e nelle prossime settimane saranno organizzati degli incontri pubblici nel quartiere per spiegare nel dettaglio tutte le fasi dei lavori e rispondere ad eventuali domande o richieste.

Le opere pubbliche compensative legate a quest’opera sono state approvate dal consiglio comunale nel 2023 e sono:

  • Percorso ciclabile che da Santa Lucia collega Golosine, Zai e Borgo Roma;
  • Collegamento ciclabile tra il parco Santa Teresa-via Basso Acquar-ponte Aleardi (zona Università);
  • Collegamento ciclabile tra Porta Vescovo e Santa Marta;
  • Collegamento ciclabile Stazione Porta Nuova-Stadio;
  • Rotatoria tra via Albere e via Mantovana;
  • Rotatoria tra via Albere e l’uscita dalla Tangenziale;
  • Nuova viabilità del nodo Porta Vescovo;
  • Rotatoria all’uscita della Tangenziale T4-T9 (tra Porta Palio e la Stazione);
  • Rotatoria in via dal Vino a Porto San Pancrazio;
  • Studio di fattibilità per allungare il percorso del Filobus a Golosine-Santa Lucia e Madonna di Dossobuono.

Referendum 8 e 9 giugno: votiamo e facciamo votare!

Domenica 8 giugno dalle ore 7 alle ore 23 e lunedì 9 giugno dalle ore 7 alle ore 15 si potrà votare per cinque referendum abrogativi. Ci saranno pertanto cinque schede con quesiti a cui rispondere con un SÌ o un NO: quattro riguardano il lavoro e una la cittadinanza. Affinché la votazione sia valida serve raggiungere il quorum del 50% +1 degli aventi diritto al voto.

Di cosa trattano i cinque quesiti e perché è importante andare al seggio?

QUESITO 1 (scheda verde): LICENZIAMENTI ILLEGITTIMI – votando sì, nelle imprese con più di 15 dipendenti, ritorna la possibilità di reintegro in caso di licenziamento illegittimo.

QUESITO 2 (scheda arancione): TUTELE – votando sì, nelle imprese con meno di 16 dipendenti, viene eliminato il tetto massimo di 6 mensilità di risarcimento in caso di licenziamento illegittimo. L’entità del risarcimento verrebbe stabilita dal giudice.

QUESITO 3 (scheda grigia): CONTRATTI A TERMINE – votando sì viene ripristinato l’obbligo della causale per i contratti a tempo determinato inferiori a 12 mesi; in altre parole l’impresa dovrà giustificare la motivazione del contratto breve.

QUESITO 4 (scheda viola): SICUREZZA – votando sì anche le imprese appaltanti dovranno assumersi la responsabilità in caso di infortunio sul lavoro.

QUESITO 5 (scheda gialla): CITTADINANZA – votando sì viene ridotto da 10 a 5 anni il periodo minimo di residenza in Italia per chiedere la cittadinanza italiana.

Al di là del raggiungimento del quorum e della complessità della materia, il valore di questo referendum è portare l’attenzione sul tema del lavoro e su quello della cittadinanza. Due temi cruciali e che oggi rappresentano ancora di più delle emergenze e delle priorità assolute. Andare a votare assume quindi un forte significato politico nel mettere al centro dell’attenzione e dell’agenda dei partiti questi temi.

Una mozione per il progetto Ri-Ciak

La mozione che ho presentato a sostegno del progetto Ri-Ciak è stata approvata all’unanimità nel corso dell’ultimo consiglio comunale.

Il progetto “Ri-Ciak Cinema di Comunità” è un’iniziativa di un gruppo di cittadini e cittadine che si sono uniti per riaprire lo storico cinema Ciak di Veronetta, chiuso da 14 anni. L’obiettivo è trasformare questo spazio in un luogo di aggregazione, socialità, svago e cultura per tutta la comunità.

Attraverso l’associazione non a scopo di lucro, Vivevisioni impresa sociale con oltre 700 soci, è in corso l’acquisto rateizzato della struttura, di cui è stato pagato il 70%, ed è stato già predisposto un progetto per la riqualificazione e riattivazione della sala quale cinema di comunità, quindi con valenza pubblica.

Contestualmente l’associazione è molta attiva nel contesto cittadino con attività culturali volte non solo a far conoscere il progetto Ri-Ciak, ma a diffondere capillarmente il valore e la bellezza dell’arte cinematografica, anche in convenzione con la vicina Università.

L’importanza di questo progetto risulta inoltre ancor più preziosa se considerato il contesto in cui si colloca l’ex cinema Ciak, ovvero il quartiere di Veronetta. La riqualificazione e la riattivazione del cinema diventa quindi un elemento fondamentale per rigenerare tutta lo zona.

Per questo ho scritto questa mozione che impegna l’amministrazione comunale 1) a farsi portavoce con il Governo e i parlamentari veronesi per far riaprire dei bandi statali per finanziare il recupero di vecchie sale cinematografiche dismesse premiando quei progetti che hanno una finalità e una valenza pubblica; 2) a supportare l’associazione Vivevisioni nella ricerca di altre iniziative e bandi di finanziamento pubblici o privati ed eventualmente a supportarne la partecipazione tramite concessione di partenariati.