
Il tema immigrazione è e sarà sempre più una questione centrale per l’Europa. Spesso se ne parla in modo propagandistico e disinformato, favorendo false informazioni e motivi di contrasti anziché comprendere a fondo le difficoltà, se non i drammi, che spingono queste persone a spostarsi e l’enorme ricchezza che sono per la nostra società.
Per me le due parole chiave sono: integrazione e legalità.
Legalità perché non può esserci spazio per chi delinque. Integrazione perché è l’unica strada per rendere questo fenomeno un’opportunità e non un problema.
Il Comune può fare molto in questo senso, attivando e sostenendo programmi per l’apprendimento della lingua per giovani e adulti (appoggiandosi alle scuole e ad organizzazioni che operano da anni in questo settore), creando occasioni di confronto ed incontro con la città.
Va impedito, inoltre, il formarsi di zone “ghetto”, di quartieri in cui si concentri un’alta densità di popolazione straniera e altri dove ve ne sia pochissima. Questo fenomeno è già in atto, specialmente in alcune zone di Verona Sud, e va interrotto con politiche per la casa, in accordo con Agec, e con una maggiore attenzione, cura e riqualificazione delle zone più periferiche. Altro discorso è la questione dei richiedenti asilo. Nella speranza che l’Europa riesca a svolgere il ruolo che le compete, l’accoglienza e la solidarietà per chi fugge da situazioni di miseria e di guerra non può venir meno per una città che si definisce civile e il Comune può favorire l’inserimento di queste persone chiedendo anche in cambio piccoli lavori di pubblica utilità come la pulizia di piazze e aree verdi.