
Una delle prime proposte che ho presentato una volta eletto in consiglio di Circoscrizione nel 2012 è stata la creazione di un grande parco urbano allo Scalo Merci.
Si tratta di un’area di circa 500.000 mq di proprietà delle Ferrovie dello Stato che nel giro di qualche anno verrà dismessa perdendo la sua attuale funzione. Ad oggi quello che l’amministrazione Sboarina propone di fare è urbanizzare l’area con un largo viale commerciale, parcheggi e un grande prato attorno. Tutto ciò vuol dire sprecare l’ultima occasione per avere un grande polmone verde capace di cambiare volto alla città e ai quartieri di Verona Sud in particolare. Qui in allegato puoi leggere il comunicato stampa che da Segretario del Partito Democratico della Quarta Circoscrizione ho contribuito a stilare riguardo il futuro dello Scalo Merci.
Oltre allo Scalo Ferroviario molte altre aree all’interno dei quartieri e del centro storico aspettano di essere convertite o sistemate in parchi urbani. Tutte queste aree verdi, esistenti o da realizzare, devono essere collegate e facilmente accessibili creando quel “Sistema dei parchi” che a Verona manca e che potrebbe migliorare di molto la qualità di tutti i cittadini.
Altro tema ambientale di primaria importanza è la qualità dell’aria. L’inquinamento atmosferico è tristemente diventato sempre più un’emergenza in questi anni e l’unica politica messa in atto a contrastalo da questa amministrazione è stata qualche domenica senza auto.
Salvaguardare la salute dei propri cittadini è un dovere di chi amministra e cercherò di farlo non solo con le proposte per una mobilità sostenibile, che deve saper coinvolgere anche i comuni limitrofi per essere veramente efficace, ma anche andando ad ampliare progressivamente le aree pedonali, la Ztl in centro storico e le aree 30.
La qualità dell’aria non dipende soltanto dall’inquinamento viabilistico, ma anche da consumo di energia per riscaldamento e climatizzazione. In questo senso il Comune deve introdurre politiche volte al risparmio energetico negli edifici pubblici e privati, favorendo la ristrutturazione di quest’ultimi in sinergia con le recenti politiche nazionali.
Fondamentali, inoltre, saranno la cura degli alberi e il lavoro di prevenzione verso quelle che ormai non si possono più considerare “tempeste anomale”: è evidente come i cambiamenti climatici stiano rendendo sempre più normali acquazzoni che fino a pochi anni fa consideravamo “eccezionali”; se non vogliamo che regolarmente la città finisca sott’acqua dobbiamo guardare in faccia questa nuova realtà e prevenire queste situazioni di allagamento con interventi strutturali e sostenibili. Infine i rifiuti. Occorre un salto di qualità nella raccolta differenziata (oggi al 50%) per centrare l’obiettivo UE del 65%. Per farlo servono politiche di riduzione, riuso e riciclo, consentendo un effettivo risparmio ai cittadini veronesi sul costo economico e sociale della gestione del ciclo dei rifiuti e l’aumento della raccolta porta a porta nei quartieri.