Avanzo di bilancio: stanziati oltre 24 milioni

Il Consiglio Comunale di Verona ha approvato lo stanziamento di 24.775.291 euro di avanzo del bilancio 2023. Soldi che in larga parte saranno utilizzati nel corso del 2024 per finanziare opere pubbliche e interventi molto importanti su tutto il territorio cittadino. Scelte che hanno un chiaro indirizzo politico: rispondere ad alcune emergenze (1,5 milioni ad Agec per i riatti; interventi straordinari sulle strade) e realizzare opere pubbliche che i quartieri chiedono e necessitano da tanto tempo.
Queste le voci più importanti:
– 1,5 milioni ad Agec per i riatti degli appartamenti.
– 2,4 milioni alle Circoscrizioni per la manutenzione delle strade.
– 2,7 milioni per i lavori di adeguamento statico del cavalcavia di viale Piave.
– 1,7 milioni per il recupero di Palazzo Bocca Trezza a Veronetta.
– 2,1 milioni per l’Arsenale.
– 149.000 per il rifacimento del viale del cimitero in via Santa Elisabetta a Santa Lucia.
– 750.000 per Ponte Nuovo.
– 149.000 euro per il rifacimento di strada del Brennero e di piazza del Porto a Parona.
– 550.000 per gli Scavi Scaligeri.
– 900.000 per interventi di conservazione, valorizzazione e fruizione dell’Anfiteatro Arena.
– 400.000 euro in favore della riqualificazione di piazza Brà Molinari.
– 450.000 euro per lavori di manutenzione straordinaria nei Musei civici.
– 250.000 euro per le opere di completamento dell’impianto sportivo del Parco Polisportivo Spianà.
– 314.000 euro per la manutenzione degli impianti sportivi cittadini.

Tettoie per passeggini nei nidi comunali: approvato il mio odg

Ieri sera il Consiglio Comunale ha approvato un mio ordine del giorno per chiedere l’installazione di una tettoia o una struttura per poter lasciare i passeggini nei momenti di entrata e uscita dalla scuola in tutti quegli asili nido che ad oggi ne sono sprovvisti, creando continui disagi ai genitori nei giorni di pioggia. Si tratta degli asili “La Piuma”, “Pollicino”, “La Fiaba” in Prima Circoscrizione; “L’albero verde” a Borgo Nuovo; “Il Cucciolo” alla Golosine; “La Coccinella” a Borgo Roma; “L’Aquilone” a San Michele.

Un grande grazie all’assessora Elisa La Paglia che ha mappato gli asili che ne hanno necessità e ha già preso in carico il problema.

Marangona: cosa sta succedendo.

Si sta giustamente parlando sempre di più del futuro della Marangona e delle conseguenze che questo implica. Ma andiamo per ordine.

La Marangona è un’area di 1,5 milioni di mq (più grande del quartiere Golosine) situata nella parte sud-ovest della città. Si tratta di un grande triangolo, oggi prevalentemente ad uso agricolo, delimitato dalle ferrovie Verona-Bologna, Verona-Mantova e dalla tangenziale sud.

Da decenni quest’area è destinata allo sviluppo nel campo dell’innovazione e della ricerca, grazie in particolare alla posizione strategica in cui si trova: 1) esterna alla città; 2) vicina all’aeroporto, alla linea ferroviaria e alle tangenziali; 3) a due passi dai caselli di Verona sud e Verona nord; 4) a sud dell’interporto Quadrante Europa e del nuovo scalo merci; 5) attraversata e collegata dalla futura Strada di Gronda. Il destino della Marangona è regolato dal PAQE (Piano d’Area del Quadrante Europa), aggiornato l’ultima volta nel 2006 e di competenza regionale. Il Consorzio Zai è l’ente che ha il compito di gestire la Marangona, ovviamente in accordo con il Comune e la Provincia. Negli anni, e in particolare durante le amministrazioni Tosi e Sboarina, si è parlato della Marangona come luogo per accogliere le più fantasiose e irrealistiche proposte: dal cimitero verticale, all’ikea, passando per il nuovo stadio. In concreto gli unici passi avanti realizzati prima dell’amministrazione Tommasi sono stati l’aver diviso l’area in 5 lotti distinti da sviluppare individualmente, l’aver venduto uno di questi lotti (Corte Alberti) ad una grande azienda di logistica e aver realizzato un Masterplan per progettare lo sviluppo complessivo dell’area.

Il Partito Democratico in tutti questi anni ha sempre avuto una posizione chiara su ciò che deve succedere alla Marangona: è un’area vocata allo sviluppo nell’ambito dell’innovazione e della ricerca; in tal senso può essere l’occasione per creare lavoro di qualità in sinergia con l’Università di Verona e allo stesso tempo essere compatibile con edifici e impianti sostenibili dal punto di vista ambientale e del consumo di suolo. Il Masterplan realizzato dal noto urbanista veronese Giulio Saturni, denominato “Masterplan Marangona 2030”, prevede proprio questo, immaginando una nuova parte della città strettamente connessa con i quartieri e accessibile e usufruibile dai cittadini; il Masterplan rappresenta dunque il punto di partenza e di riferimento per il futuro di quest’area. Per questo ci siamo sempre opposti con forza all’uso della Marangona per fini commerciali e di logistica, in quanto queste destinazioni non produrrebbero alcun beneficio alla città, nessuno sviluppo nell’ambito del terziario avanzato e viceversa creerebbero disagi in termini ambientali, di traffico e di consumo di suolo.

E veniamo all’oggi. Tra maggio e giugno 2024 viene definito l’accordo di programma tra Comune, Provincia e Consorzio Zai per lo sviluppo della Marangona, accordo che entro i primi di luglio dovrà essere ratificato dal Consiglio Comunale. Con questo accordo potrà partire la realizzazione del lotto di Corte Alberti (già deciso dalla Giunta Sboarina) e si potrà procedere con la progettazione degli altri 4 lotti che, come previsto nell’accordo, dovranno “trovare attuazione in modo equilibrato e coerente, secondo i criteri funzionali fissati da un Masterplan che i soggetti sottoscrittori del presente accordo si impegnano ad approvare prima della presentazione dei Piani Urbanistici Attuativi (PUA) relativi ai restanti Ambiti Unitari di Intervento (AIU 2-3-4-5) previe forme di consultazione e di partecipazione dei soggetti portatori di interessi, in una prospettiva di transizione ecologica e di valorizzazione ecosistemica con particolare riferimento alla permeabilizzazione dei terreni e alla capacità drenante delle aree anche in riferimento a fenomeni estremi e al concetto di positive energy district, con indicazione di edifici autosufficienti dal punto di vista energetico e senza l’utilizzo di combustibili fossili per il loro sostentamento e con approccio di tutela e valorizzazioni delle biodiversità nelle aree verdi”.

I punti critici:

  • Nell’accordo di programma si fa riferimento ad un masterplan, senza specificare quale.
  • Si è persa l’occasione per essere molto più chiari su quali destinazioni dare agli altri 4 lotti, in particolare non si è posto uno stop alla logistica che quindi rimane ancora possibile in futuro.
  • La mancanza di un vero dialogo all’interno della maggioranza e con associazioni e cittadini ha creato profonde crepe nella coalizione e nei mondi che rappresentiamo e che ci hanno sostenuto.

Note positive:

  • L’accordo di programma, rimandando la progettazione degli altri 4 lotti dopo la sottoscrizione di un masterplan e di Piani urbanistici attuativi, lascia ancora aperto il destino della Marangona. In altre parole, non c’è scritto da nessuna parte che si cementifica o che si fa tutta logistica.
  • Anzi. Nella delibera che voteremo in Consiglio Comunale c’è scritto chiaramente che la destinazione logistica-distributiva è da ritenersi integralmente attuata con il lotto 1 di Corte Alberti.
  • L’amministrazione comunale si impegna ad approvare il Masterplan Marangona 2030 entro il 2024.
  • L’errore legato alla mancanza di dialogo che ha caratterizzato questo passaggio non si ripeterà.

È chiaro quindi che siamo di fronte ad un passaggio importante e delicato che genera comprensibili e condivisibili preoccupazioni (che ho anche io). Credo però che l’idea di un nuovo modello di sviluppo della città, alternativo alla destra, non sia cambiato rispetto alla campagna elettorale. Saper amministrare vuol dire anche saper superare queste difficoltà rimanendo uniti e non dimenticando la visione generale del lavoro che a fatica stiamo facendo.

Un’area verde e parcheggio in Salita Santa Lucia

Quando nel 2012 iniziai il mio mandato in Quarta Circoscrizione, il primo documento che venne proposto e approvato all’unanimità fu la richiesta di fare un parcheggio e uno spazio verde nell’area ex-Conagro tra Salita Santa Lucia e via Carlo Alberto Dalla Chiesa. Una richiesta fatta anche dalle amministrazioni precedenti per rispondere al bisogno di posti auto della zona e migliorare lo spazio attorno all’asilo nido.

Fu la prima di tante richieste cadute nel vuoto nell’immobilismo delle ammistrazioni Tosi e Sboarina.

Quando nel 2022 siamo entrati in carica come maggioranza Tommasi abbiamo subito ripreso questa proposta e, grazie ad un emendamento al bilancio a firma mia e dei consiglieri Poli, Segattini e Didonè, l’abbiamo finanziata. Dopo l’iter progettuale e di richiesta delle autorizzazioni da parte degli uffici, stasera è stata finalmente votata dal consiglio comunale. I lavori partiranno in autunno.

Apertura del sottopasso di via Città di Nimes: ci siamo!

I lavori per unificare i sottopassi in via Città di Nimes sono durati più del previsto (inizialmente il cantiere doveva concludersi a metà aprile), ma ora siamo in dirittura d’arrivo. Si tratta del più grande e complesso cantiere che Verona abbia visto da Italia ‘90 e che serve per la realizzazione del Filobus.

Da lunedì 24 giugno inizierà la graduale riapertura che comporterà anche alcune nuove modifiche alla viabilità sulla Circonvallazione Oriani, che sarà interessata da nuovi lavori.

Si va quindi a chiudere una grande opera pubblica che chi ci aveva preceduto non aveva avuto il coraggio di fare per paura dei disagi che avrebbe comportato.

Il coraggio l’abbiamo avuto noi. I disagi ci sono stati, ma finalmente, oltre l’unione dei due sottopassi, si fa un grosso passo avanti verso la realizzazione del Filobus e la conclusione di questa odissea che dura ormai da 30 anni.

P.S.: l’Odissea durava solo 10 anni.

Approvato il nuovo regolamento per la raccolta dei rifiuti

Il consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento per la raccolta dei rifiuti urbani, riformando il vecchio regolamento del 2008 con importanti novità e aggiornandolo alle nuove normative in materia.

Sulla necessità di cambiare radicalmente la raccolta dei rifiuti a Verona ce lo dice lo stato attuale della situazione: Verona ha da molti anni una percentuale di raccolta differenziata ferma al 53%, ultimo capoluogo in Veneto e lontanissima dalle percentuali che le normative regionali ed europee impongono ai comuni.

A questo si aggiunge che le condizioni quotidiane dei cassonetti in molte zone della città non sono delle migliori, per usare un eufemismo.

Da ciò la scelta di cambiare sistema, estendendo in tutta la città la modalità combinata di contenitori ad accesso controllato, cioè che si aprono con la tessera, e il sistema porta a porta.

Sarà un cambiamento graduale, che verrà portano a compimento nel giro di qualche anno e con una preventiva campagna informativa quartiere per quartiere.

Questo sistema è ad oggi già attivo in Settima e in parte della Sesta Circoscrizione (San Michele, Madonna di Campagna, Borgo Frugose e Borgo Trieste). La sperimentazione avvenuta in questi quartieri ha consentito di osservare i punti di forza e i punti deboli del nuovo metodo di raccolta, permettendo di andare a correggere quest’ultimi e rafforzare i primi.

Il primo e più evidente punto di forza emerso con questo nuovo sistema è che la raccolta differenziata è salita al 70%, un risultato che permette di ridurre la quantità di rifiuti che vanno in discarica e di avvicinarsi alle percentuali degli altri comuni del Veneto. Si è registrata, inoltre, una diminuzione significativa di chi arriva da fuori a conferire rifiuti, oggi un grosso problema in molte zone della città.

Tra i punti deboli, il mancato ritiro della tessera di diversi residenti, il che ha comportato molti sacchetti dell’immondizia lasciati fuori dal cassonetto. Per questo nel regolamento è stata prevista una sanzione per chi, dopo diversi richiami, non provvede a ritirare la tessera per conferire i rifiuti.

Non solo; è stata introdotta la figura dell’ispettore ambientale, che avrà il compito di garantire il corretto funzionamento del sistema.

Ultima novità particolarmente significativa è la rimodulazione della TARI sulla base del rifiuto prodotto. In poche parole viene premiato con una tariffa più bassa chi produce una maggiore percentuale di raccolta differenziata. Perché il buon funzionamento di un sistema di raccolta dei rifiuti dipende dai comportamenti e dal senso di responsabilità dei singoli cittadini. Il nuovo regolamento crea le condizioni per una gestione corretta e consapevole. Metterla in atto sta ad ognuno di noi.

2023: un anno di decisioni importanti

Si chiude un 2023 ricco di novità e di decisioni molto importanti, che cambieranno il volto della città nei prossimi anni.

Su tutti il 2023 è stato l’anno dell’inizio dei lavori del Filobus. Un’opera pubblica che sembrava non decollare mai e che adesso è nel pieno dei cantieri. Il maxi-cantiere di via Città di Nimes, iniziato ad aprile, procede secondo cronoprogramma e la chiusura è prevista per fine marzo 2024. Proseguono spediti anche gli altri cantieri nelle altre zone della città, il tutto comportando disagi alla viabilità ma con la prospettiva di avere finalmente un’opera pubblica capace di contribuire ad un nuovo sistema di mobilità cittadino.

Il 2023 è stato anche l’anno della Strada di Gronda. La scelta di utilizzare i 54 milioni di euro dell’autostrada A4, fermi dal 1999 per un irrealizzabile traforo delle Torricelle, per finanziare una strada fondamentale per la zona Sud-Ovest della città permette di uscire da un immobilismo decennale e di andare ad alleggerire dal traffico interi quartieri sviluppando l’area strategica della Marangona.

Ultima, ma solo in ordine di tempo, è anche la scelta delle opere compensative della TAV, che ammontano a ben 14.8 milioni di euro. Milioni che saranno investiti in due direttrici: un grande investimento in mobilità sostenibile e opere viabilistiche attese da decenni. Sono le rotonde tra via Mantovana e via Albere; la rotonda all’uscita dalla Tangenziale T4-T9; la nuova viabilità a Parta Vescovo; la rotonda in via Dal Vino; la ciclabile tra Santa Lucia e Borgo Roma; la ciclabile tra Borgo Roma e Ponte Aleardi; la ciclabilità tra la Stazione Porta Nuova e il quartiere Stadio; lo studio di fattibilità per allungare il percorso del Filobus.

Dopo tanto tempo convergono investimenti sostanziosi e decisivi per la riqualificazione dell’area della stazione ferroviaria di Porta Vescovo e il suo collegamento con il polo universitario della Santa Marta. Si comincia a restituire dignità alle Circoscrizioni con maggiori stanziamenti e si rimette un’azienda fondamentale come Amia nelle condizioni di rilanciare i suoi servizi con la ricapitalizzazione societaria e la revisione  del contratto di servizio fermo dal 1999.

Sotto l’aspetto dei servizi comunali, sono stati riattivati gli sportelli anagrafici polifunzionali in alcuni quartieri ed è stato raddoppiato l’orario di apertura di tre biblioteche di quartiere. Cinque di queste ora fanno servizio anche il sabato mattina mentre la biblioteca civica apre anche il sabato pomeriggio. I servizi comunali per l’infanzia hanno conosciuto una estensione a favore di bambini e famiglie, particolarmente nella fascia dai zero ai tre anni. Le risorse dedicate alla manutenzione di strade e marciapiedi sono quasi raddoppiate dai 2 milioni scarsi degli anni precedenti ai 3,75 milioni del 2023.

Grossi passi avanti sono stati fatti sulla gestione del traffico durante i grandi eventi fieristici attraverso l’utilizzo del parcheggio scambiatore della Genovesa e i servizi di bus navetta. E stato finanziato l’abbattimento delle piscine Lido di via Galliano, ormai irrecuperabili da un punto di vista strutturale e diventate un centro di delinquenza.

Non sono mancati momenti di riflessione e confronto, in particolare il consiglio comunale aperto sulla violenza di genere, richiesto da tutte le forze politiche dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin.

Ha raggiunto una nuova fase, inoltre, anche la Variante alla Statale 12, opera viabilistica fondamentale per Verona sud e il quartiere di Cadidavid, che ha visto deliberare anche dal Comune di Verona il parere favorevole al progetto definitivo.

Nel 2024 non mancheranno difficoltà nel gestire e consolidare la nuova via tracciata in questo primo anno e mezzo di amministrazione. Nei quartieri le aspettative e le esigenze restano molto elevate, soprattutto dopo tanti anni di sostanziale abbandono. Come gruppo Pd ci impegneremo a fare del nostro meglio per trasmettere il senso dei cambiamenti in corso e a non sottovalutare il bisogno di attenzione e sicurezza espresso da tanti cittadini.

Riteniamo di fondamentale importanza, per il prossimo anno: il dialogo con i quartieri, il rafforzamento delle Circoscrizioni e, in generale, del personale dei servizi comunali, dagli uffici tecnici agli addetti alla manutenzione di strade e aree verdi; il rilancio del servizio di raccolta dei rifiuti, e la capacità di affrontare il disagio abitativo che affligge moltissime persone.  

L’approvazione del bilancio in tempi record nonostante i tagli del Governo, senza aumentare nessun tributo e garantendo tutti i servizi ai cittadini, compresa l’esenzione Irpef fino ai 12.000€ introdotta l’anno scorso, ci permetterà di partire con il piede giusto contando fin da subito sugli investimenti e le nuove assunzioni previsti.

Per 2024 ancora più ricco di cambiamenti e passi avanti.

Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Verona

Opere compensative TAV: una grande vittoria!

Il mio intervento in Consiglio Comunale
Cosa sono le opere compensative della TAV

Dopo il finanziamento con 53 milioni di euro della Strada di Gronda (vedi altro articolo), un’altra grandissima vittoria per tutta la città di Verona.

La scelta delle opere compensative per i lavori dell’Alta velocità sono uno dei temi più importanti di questa amministrazione. Parliamo di 14,8 milioni di euro di opere pubbliche che le Ferrovie finanziano alla città in cambio dei disagi per i cantieri e i lavori.

La giunta Sboarina aveva indicato come unica opera compensativa un sottopasso stradale che avrebbe collegato la rotonda di Stradone Santa Lucia con via Albere. Un’opera che però costa più del doppio dei fondi a disposizione e che quindi avrebbe comportato un enorme e rischioso buco nelle casse comunali. Non solo: lo studio del traffico che il Comune ha commissionato dice chiaramente che la realizzazione di questa nuova strada causerebbe un aumento devastante del traffico su via Golosine e le vie limitrofe, mentre i benefici su via Albere e viale Piave sarebbero molto limitati. Insomma, un’opera costosissima e dannosa.

Per questo abbiamo deciso di stralciarla e investire questi 14,8 milioni in opere di mobilità sostenibile e per interventi viabilistici nei quartieri.

Oltre 6 milioni di euro saranno utilizzati per realizzare nuovi percorsi ciclabili; uno dei più grandi investimenti in mobilità sostenibile che Verona abbia mai visto. Saranno:

  • Percorso ciclabile che da Santa Lucia collega Golosine, Zai e Borgo Roma;
  • Collegamento tra il parco Santa Teresa-via Basso Acquar-ponte Aleardi (zona Università);
  • Collegamento tra Porta Vescovo e Santa Marta;
  • Collegamento Stazione Porta Nuova-Stadio.

Ai percorsi ciclabili si aggiungono poi fondamentali interventi viabilistici attesi da decenni:

  • Rotatoria tra via Albere e via Mantovana;
  • Rotatoria tra via Albere e l’uscita dalla Tangenziale;
  • Nuova viabilità del nodo Porta Vescovo;
  • Rotatoria all’uscita della Tangenziale T4-T9 (tra Porta Palio e la Stazione);
  • Rotatoria in via dal Vino a Porto San Pancrazio.

In ultimo, ma di fondamentale importanza in ottica di progettazione futura, verrà finanziato uno studio di fattibilità per allungare il percorso del Filobus.

La Tav, il Filobus, le Olimpiadi del 2026. Opere ed eventi che tra cantieri e lavori stanno già comportando grossi disagi e che ne creeranno ancora di più nei prossimi anni. Ma anche grandissime opportunità che possiamo sfruttare per sviluppare Verona, rendendola una città migliore, moderna ed europea. Anche le opere compensative della Tav vanno in questa direzione.