Referendum 8 e 9 giugno: votiamo e facciamo votare!

Domenica 8 giugno dalle ore 7 alle ore 23 e lunedì 9 giugno dalle ore 7 alle ore 15 si potrà votare per cinque referendum abrogativi. Ci saranno pertanto cinque schede con quesiti a cui rispondere con un SÌ o un NO: quattro riguardano il lavoro e una la cittadinanza. Affinché la votazione sia valida serve raggiungere il quorum del 50% +1 degli aventi diritto al voto.

Di cosa trattano i cinque quesiti e perché è importante andare al seggio?

QUESITO 1 (scheda verde): LICENZIAMENTI ILLEGITTIMI – votando sì, nelle imprese con più di 15 dipendenti, ritorna la possibilità di reintegro in caso di licenziamento illegittimo.

QUESITO 2 (scheda arancione): TUTELE – votando sì, nelle imprese con meno di 16 dipendenti, viene eliminato il tetto massimo di 6 mensilità di risarcimento in caso di licenziamento illegittimo. L’entità del risarcimento verrebbe stabilita dal giudice.

QUESITO 3 (scheda grigia): CONTRATTI A TERMINE – votando sì viene ripristinato l’obbligo della causale per i contratti a tempo determinato inferiori a 12 mesi; in altre parole l’impresa dovrà giustificare la motivazione del contratto breve.

QUESITO 4 (scheda viola): SICUREZZA – votando sì anche le imprese appaltanti dovranno assumersi la responsabilità in caso di infortunio sul lavoro.

QUESITO 5 (scheda gialla): CITTADINANZA – votando sì viene ridotto da 10 a 5 anni il periodo minimo di residenza in Italia per chiedere la cittadinanza italiana.

Al di là del raggiungimento del quorum e della complessità della materia, il valore di questo referendum è portare l’attenzione sul tema del lavoro e su quello della cittadinanza. Due temi cruciali e che oggi rappresentano ancora di più delle emergenze e delle priorità assolute. Andare a votare assume quindi un forte significato politico nel mettere al centro dell’attenzione e dell’agenda di partiti questi temi.

Una mozione per il progetto Ri-Ciak

La mozione che ho presentato a sostegno del progetto Ri-Ciak è stata approvata all’unanimità nel corso dell’ultimo consiglio comunale.

Il progetto “Ri-Ciak Cinema di Comunità” è un’iniziativa di un gruppo di cittadini e cittadine che si sono uniti per riaprire lo storico cinema Ciak di Veronetta, chiuso da 14 anni. L’obiettivo è trasformare questo spazio in un luogo di aggregazione, socialità, svago e cultura per tutta la comunità.

Attraverso l’associazione non a scopo di lucro, Vivevisioni impresa sociale con oltre 700 soci, è in corso l’acquisto rateizzato della struttura, di cui è stato pagato il 70%, ed è stato già predisposto un progetto per la riqualificazione e riattivazione della sala quale cinema di comunità, quindi con valenza pubblica.

Contestualmente l’associazione è molta attiva nel contesto cittadino con attività culturali volte non solo a far conoscere il progetto Ri-Ciak, ma a diffondere capillarmente il valore e la bellezza dell’arte cinematografica, anche in convenzione con la vicina Università.

L’importanza di questo progetto risulta inoltre ancor più preziosa se considerato il contesto in cui si colloca l’ex cinema Ciak, ovvero il quartiere di Veronetta. La riqualificazione e la riattivazione del cinema diventa quindi un elemento fondamentale per rigenerare tutta lo zona.

Per questo ho scritto questa mozione che impegna l’amministrazione comunale 1) a farsi portavoce con il Governo e i parlamentari veronesi per far riaprire dei bandi statali per finanziare il recupero di vecchie sale cinematografiche dismesse premiando quei progetti che hanno una finalità e una valenza pubblica; 2) a supportare l’associazione Vivevisioni nella ricerca di altre iniziative e bandi di finanziamento pubblici o privati ed eventualmente a supportarne la partecipazione tramite concessione di partenariati.