
Delle mozioni che già nel 1995 suonavano anacronistiche. Eppure a Verona ci sono voluti ben 27 anni per abrogarle. C’era sempre qualcosa di più urgente, più importante; non era mai il momento giusto; sempre la prossima volta. Per 27 anni.
Il vero motivo, invece, l’abbiamo visto giovedì in Consiglio Comunale, quando al momento della discussione tutto il centrodestra, ad eccezione del consigliere Paolo Rossi, è uscito dall’aula. Il problema dell’omofobia è purtroppo ancora presente in una parte della nostra società, parte alla quale il centrodestra ammicca da sempre.
La cancellazione di queste mozioni, dunque, non è solo un atto dovuto e simbolico; è un messaggio concreto che dimostra che la città è cambiata, che guarda al futuro e ai valori europei. Sui diritti civili, con il voto di giovedì, Verona è finalmente entrata nel XXI secolo.